Le
varie Istituzioni con a capo delle figure partitiche italiane (cioè
coloro che si sono impossessati delle cariche pubbliche a favore dei
propri partiti), quando si manifesta un disastro, si precipitano sul
luogo, con apparente grande preoccupazione, come se non fossero
proprio costoro la causa dei danni. Non lo fanno per empatia verso i
lavoratori o altro; lo fanno per salvaguardare i propri benefici,
parassitati sulle spalle del prossimo.
Il
meccanismo è sempre lo stesso e segue dei precisi step:
1
– quando si tratta di piccole realtà che poco scuotono
l’attenzione pubblica, fanno finta di niente; tale è stato il loro
atteggiamento per esempio verso i dipendenti della ditta Godina o di
Marchi Gomma o delle tantissime attività che hanno dovuto chiudere i
battenti nel silenzio più sordo;
2
– quando si tratta di attività che coinvolgono diverse persone,
allora si prodigano a far riempire i loro bollettini personali (cioè
i giornali da loro controllati) con rassicurazioni, azioni a difesa
dei lavoratori, interventi a favore dei licenziati e quante altre
menzogne vi viene a mente. Tale intervento in realtà, lungi
dall’essere spontaneo, segue una precisa prassi:
- Lasciar credere ai lavoratori e all’intera cittadinanza che faranno qualsiasi cosa per aiutare i soggetti coinvolti.
- Creare una serie di informazioni confuse, di promesse che non verranno mai mantenute, quali interventi di altri imprenditori, ministeriali o di altri enti, richieste di aiuti economici, di nuovi inserimenti per gli ex dipendenti, ecc… Il tutto senza che niente accada realmente. Obiettivo? Prendere tempo. Il punto chiave di questa fase consiste nel fatto di placare gli animi di gruppi di persone arrabbiate quando queste sono numerose.
- Nell’arco di qualche tempo, queste promesse perderanno di valore, ma i partitocratici istituzionali avranno raggiunto il loro scopo: la forza unita dei lavoratori dell’azienda diverrà, giorno dopo giorno, più disunita. Magari aiuteranno alcuni di questi per far credere alla maggioranza che sarà solo questione di tempo e, così facendo, i soggetti lesi perderanno il loro impulso di giusta rabbia iniziale. A questo punto inizierà la fase di sconsolazione e tristezza. Le persone danneggiate si isoleranno, si sentiranno abbandonate e perderanno contatto con gli altri (ex) lavoratori. In forma diversa, per esempio, è ciò che è accaduto a tante persone coinvolte nello scandalo Coop, ultimo di una lunga lista di vergognose situazioni: all’improvviso non se ne parla più, come se il problema fosse risolto. Così non è. E così non sarà neanche per l’Alcatel-Lucent.
- Raggiunta questa fase, grazie ai loro bollettini personali, i partitici potranno tempestare la popolazione con altri problemi o false credenze, sviando così l’attenzione della popolazione. Nel frattempo verranno lanciati una serie di messaggi mirati a lasciar credere che la situazione cambierà. Per la maggioranza delle persone, parlare di cambiamento è indice di miglioramento, di crescita. A molti sfugge che cambiamento può indicare anche peggioramento.
In
sostanza, oggi come nel passato, i signori dei media confidano
sempre che, con un buon bombardamento di notizie fasulle e/o
inutili, si riesca a sviare le persone dal ricordo degli
eventi...(to be continued)