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giovedì 21 maggio 2015

Verso un futuro migliore.......ma qualcuno si preoccupa della chiusura dell’Alcatel-Lucent?


È da molto tempo che la Nostra Associazione segnala i rischi di un collasso economico e sociale se non si salva la realtà politica che di diritto spetta a Trieste, in primis il nostro Porto Franco, anch'esso oggetto di un tentativo politico di smembramento, come anche tutta l’Area Franca industriale in cui è inserita l’Alcatel-Lucent.
Tutt’oggi gli imprenditori e i lavoratori del nostro territorio stentano a comprendere la necessità di unirsi per uscire da questo stato di cose. Ancora oggi, la via dell’assistenzialismo e del lavoro precario è accettata come se fosse una necessità da cui non si può fuggire...NON È COSÌ. Noi abbiamo un nostro Territorio, abbiamo diritto alle nostre leggi e, soprattutto, abbiamo il diritto di lavorare e di vivere da esseri umani e non asserviti a una classe di incapaci ed arroganti servi di partito che hanno portato al fallimento gran parte delle nostre attività a favore delle loro tasche, già gonfie delle nostre tasse. Questo è il “made in Italy”
Per quanto ci riguarda, ogni perdita di posti di lavoro sul nostro Territorio è una inaccettabile ferita al cuore e faremo di tutto per sanarla e restituire benessere ai nostri cittadini. Non lo faremo con i “bla bla” ma con le azioni, sino a che tutti i diritti negati saranno riconosciuti. Noi siamo per il “made in Trieste”
E VOI? Ve la sentite di condividere queste battaglie?
La chiusura dell’Alcatel-Lucent è un fatto grave, ma la rilevanza dell’evento risulta essere distorta a livello mediatico: in altri termini, non viene dato risalto all'evento in sè, quanto esclusivamente al numero di persone che erano occupate nella fabbrica. Altri 800 posti di lavoro persi sono una tragedia. Ma chi ne è responsabile? L’azienda stessa? O i motivi possono non essere legati alle volontà dell’azienda? Quanto incide un regime di tassazione assurdo e distruttivo di tutte le nostre attività?
Sono molte, troppe le aziende e le attività che hanno già chiuso a causa della speculazione finanziaria cui, con grande enfasi, tutte le forze politiche italiane hanno aderito (salvo rare eccezioni), la quale ha inevitabilmente messo in ginocchio l’intera economia.
Come funziona? Il concetto è fin troppo semplice: per mantenere in piedi le speculazioni finanziarie a favore della BCE (si veda in seguito per una piccola spiegazione in merito) i partiti italiani che si sono impossessati delle varie amministrazioni, con in testa il PD, hanno continuato a massacrare di tasse i cittadini e le aziende. Appare dunque ovvio che una qualsiasi azienda, qualora se ne presenti l’opportunità, decida di trasferirsi altrove, per non pagare dazi e balzelli assurdi. E, di rimando, si trova nella condizione di licenziare, come nel caso dell'Alcatel-Lucent, molte persone.
Si sbaglia chi punta il dito verso l’azienda: questa non nasce per creare lavoro, ma per generare un utile. Se questo utile viene meno, l’azienda potrebbe non avere più un interesse a mantenere la struttura. Nel caso dell’Alcatel-Lucent, la situazione è ancora diversa: a mettere in crisi i conti dell’azienda sono le infinite tasse e balzelli a cui è sottoposta, aspetto che la spinge a cercare altra locazione. In sostanza, la causa di tutti i mali non è la contingenza economica in sé, ma chi, questa contingenza economica, l’ha provocata: la sempre più corrotta, inutile e costosa partitocrazia italiana..........(to be continued)